I Disturbi della Lettura, della Scrittura e del Calcolo
Ma perché mio figlio a scuola fa sempre tanta fatica? Non riesce a leggere bene e fa tanti errori, perché non impara come gli altri? Oggi nelle scuole si sente parlare di D.S.A. sempre più spesso, ma che cosa sono? Come si manifestano? Cosa si può fare?
I disturbi dell’apprendimento, dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, si differenziano dalle semplici difficoltà perché ci mostrano un vero e proprio deficit in un tipo di abilità specifica, appunto la lettura, la scrittura o il calcolo, senza però interessare il resto del funzionamento cognitivo: l’abilità del bambino in una o più di queste aree è palesemente insufficiente per la sua età, per la sua intelligenza, per il tipo di istruzione ricevuta. In pratica chi ha un D.S.A. non riesce a fare ciò che per tutti gli altri è un processo automatico: leggere, scrivere o calcolare.
Perché accade?
Le teorie elaborate sono state diverse nel corso degli anni, ad oggi prevale il modello neuropsicologico che ipotizza delle basi biologiche per questo tipo di disturbi per i quali è accertata anche la familiarità, infatti facilmente si tramandano di genitore in figlio, inoltre sono evolutivi, il che significa che cambiano nel corso dello sviluppo, non “guariscono” anche perché non sono da considerarsi malattia ma possono compensarsi, almeno in parte, con adeguati interventi didattici, abilitativi e riabilitativi.
Un tempo i bambini con questi problemi venivano considerati solo pigri e svogliati, incostanti e disinteressati allo studio, oggi si sa che questi disturbi rendono il loro apprendimento molto più difficile e faticoso, hanno bisogno di più tempo per studiare, sono più lenti, fanno più errori, si distraggono più facilmente. Inoltre nel corso degli anni scolastici, se il loro disturbo non è compreso e affrontato nel modo giusto, possono nascere anche altri disturbi correlati come quelli d’ansia, dell’umore o del comportamento.
Come ce ne possiamo accorgere?
Nella vita quotidiana si possono notare:
üdifficoltà nell’organizzare lo spazio sia sul foglio che intorno a sé confondendo la destra con la sinistra,
üdifficoltà nel riconoscere il tempo distinguendo ieri, oggi, domani, i mesi dell’anno, la lettura dell’orologio;
üdifficoltà nell’allacciarsi le scarpe o i bottoni;
üdifficoltà di memorizzazione e facile disattenzione.
Nella lettura:
üsono molto lenti, spesso leggono sillabando, perdono il segno e saltano le righe,
üpossono confondere le lettere scritte in modo simile (p-b; q-d) o invertirle (il-li),
ühanno molta difficoltà con i suoni difficili (gn; sc), le parole lunghe, complesse o non comuni,
üa volte sembra che “tirino a indovinare”.
Nella scrittura:
ücompiono omissioni di lettere o sillabe (porta-pota; tavolo-talo) e inversioni (casa-saca),
üscambiano suoni simili per forma o suono (m-n; v-f),
üpermangono a lungo errori nell’uso dell’h, degli accenti, delle doppie,
üconfondono la scrittura di suoni simili (l’ago-lago; c’era-cera),
üla loro scrittura è poco leggibile, confusa, troppo grande o troppo piccola, mal distribuita sul foglio
Nel calcolo:
üconfondono i numeri e i simboli delle operazioni, li scambiano, li invertono,
ühanno difficoltà nel calcolo rapido a mente, nel ricordare i riporti, nelle procedure,
ügestiscono male lo spazio nel foglio
Fondamentale è intervenire tempestivamente: la diagnosi di dislessia/disgrafia/disortografia può essere fatta a fine seconda primaria e quella di discalculia a fine terza, ma una brava insegnante si può accorgere prima se c’è qualcosa che non va, in questo caso si dovrebbe intervenire con il potenziamento mirato a scuola o anche a casa con personale preparato che segua il bambino al pomeriggio. Inoltre è basilare aiutare i bambini con questi disturbi a individuare e sviluppare un buon metodo di studio efficace e personalizzato che sostenga i loro punti di forza e li accompagni in tutto il loro percorso scolastico.
Come sempre sono a disposizione per qualunque tipo di informazione sul potenziamento e sul sostegno allo studio, potete contattarmi qui:
Loredana Corda
pedagogista e mediatore familiare
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